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L'influenza aviaria

influenza aviaria

( foto: http://www.lagranepoca.com/ )

Infezione

L'agente che causa la malattia è un virus, detto dell'influenza aviaria (AI Virus). Tutti gli AI virus appartengono alla famiglia delle Orthomyxoviridae.

Il virus si diffonde nell'aria e nelle deiezioni. I gallinacei selvatici spesso sono resistenti all'attacco, diffondendo il virus fra i più sensibili polli domestici. Tuttavia, il virus può diffondersi attraverso alimenti, acqua, apparecchiature per il trattamento dei gallinacei e indumenti; non ci sono prove che il virus possa sopravvivere in pollame ben cucinato.

Si crede che anche i gatti possano rendere possibile un'infezione per la mutazione H5N1 del virus (Kuiken et al, 2004).

Il periodo di incubazione va dai 3 ai 5 giorni. I sintomi negli animali sono vari, ma talvolta può causare la morte in pochi giorni.

L'influenza negli esseri umani

Tutti i tipi di AI virus sono virus influenzali di tipo A e sono suddivisi in sottotipi basati sulle differenze nelle proteine emagglutinina (H) e neuraminidase (N). Ci sono 16 tipi di H, ognuno dei quali può supportare una delle 9 variazioni della N, rendendo possibile un totale di 144 diverse combinazioni. Inoltre, tutti i AI Virus si suddividono in ulteriori due tipi: bassa (LPAI) e alta (HPAI) patogenicità, basati sulla pericolosità di contaminare il pollame.

Dei 16 tipi H conosciuti, solo i sottotipi H5, H7 e H9 sono capaci di trasmettersi da uccelli a esseri umani. Si teme che se il virus dell'influenza aviaria venisse a contatto, e quindi reagisse, con un virus di influenza normale, il nuovo sottotipo creato potrebbe risultare altamente contagioso e altamente letale per gli umani. Una simile mutazione potrebbe causare un'influenza globale pandemica, simile alla Influenza Spagnola che uccise più di 20 milioni di persone nel 1918 (ma il numero potrebbe essere più alto, sino a 100 milioni di morti). Molti esperti si preoccupano per il fatto che il virus che muti al punto da riuscire ad oltrepassare la barriera fra le specie (per esempio, si possa trasmettere da uccello a uomo), muterà inevitabilmente per potersi diffondere da uomo a uomo, come una normale influenza. A quel punto sarà probabile una pandemia.

Il virus dell'influenza che infetta gli uccelli sono detti virus dell'influenza aviaria. Soltanto i virus di tipo A infettano gli uccelli, dunque tutti i possibili sottotipi possono infettare il pollame.

Comunque, ci sono alcune differenze genetiche tra i sottotipi che infettano la gente e gli uccelli. Entro questi sottotipi ci sono oltretutto delle differenze. I virus H5 e H7 possono essere distinti in poco patogeni e altamente patogeni sulla base di caratteristiche genetiche del virus e del tipo di malattia che causano nel pollame; il virus H9 è stato identificato solo come forma poco patogena.

Dal 1997 sono stati riscontrati i seguenti tipi di AI virus che possono infettare anche esseri umani: H5N1, H7N2, H7N3, H7N7, and H9N2.

aviaria

( foto: http://www.rainews24.it/ )

H5N1

Il virus H5N1 si trasmise da uccelli a umani nel 1997 a Hong Kong. Diciotto persone furono infettate, e di queste ne morirono sei. La diffusione fu limitata a Hong Kong. Tutti i polli nel territorio furono abbattuti.

Nel Gennaio 2004, una nuova e maggiore diffusione di questo tipo di virus apparve in Vietnam e Thailandia, e in poche settimane si diffuse in dieci regioni dell'Asia, compresi Indonesia, Corea del Sud, Giappone e Cina. Grandi sforzi furono fatti per l'abbattimento di polli, paperi e oche (più di 40 milioni di polli furono abbattuti nelle aree a maggiore infezione), e la diffusione fu contenuta. Tuttavia, morirono 23 persone in Vietnam e Thailandia.
Nel Febbraio 2004, il virus fu individuato anche nei maiali in Vietnam, accrescendo la paura di emergenza per nuove possibili varianti del virus.

Nuove diffusioni sono state confermate in alcune province della Thllailandia e in Cina, nel Luglio 2004.

Nell'Agosto 2004 l'influenza aviaria fu riscontrata in Malaysia. Si verificò che due polli avevano contratto il virus H5N1. Per questo motivo Singapore ha imposto un bando alle importazioni di polli e altro pollame. Allo stesso modo l'Unione Europea ha imposto un bando al pollame proveniente dalla Malaysia. Una raccolta di tutto il pollame è stata disposta dalle autorità della Malaysia entro un raggio di 10 km dalla zona di diffusione.

Una nuova diffusione del virus nel Gennaio 2005 colpì molte città del Vietnam, provocando l'abbattimento forzato di circa 1.200.000 polli. Più di 140 milioni di uccelli potrebbero essere morti a causa di questo virus.

Vietnam e Thailandia hanno visto diversi casi in cui ci sono state trasmissioni da uomo a uomo del virus. In un caso il portatore originale, che prese la malattia da un uccello, fu tenuto in casa dalla madre per cinque giorni, sino alla morte. Poco dopo anche la madre si ammalò e morì. Nel Marzo 2005 due infermiere che avevano curato pazienti affetti da influenza dei polli riscontrarono di aver contratto la malattia.

Nel maggio 2005, un caso di influenza aviaria nei maiali si è registrato in Indonesia.
Questo caso nei suini alza il livello di attenzione riguardo una possibile evoluzione del virus in una mutazione capace di generare una pandemia globale per gli esseri umani. Gli esperti dicono che i suini possono contrarre il virus dell'influenza umana, che può combinarsi con il virus dell'influenza aviaria, scambiarsi geni e mutare in una forma che può facilmente trasmettersi fra gli umani.

Nel luglio 2005, un morto a Giakarta fu la prima fatalità umana accertata per l'Indonesia. Due bambini, senza che nessuno fosse venuto a contatto con pollame, morirono a causa di una trasmissione da uomo a uomo (anche se si pensa che potrebbero essere venuti a contatto con carne non cucinata a dovere).

Sempre a luglio, la diffusione ha provocato almeno 58 morti, la maggior parte in Vietnam. La percentuale di morti preoccupa i ricercatori, poiché si va dal 65% in Vietnam al 35%. Questo significa che il virus è in grado di colpire un grande numero di persone e quindi svilupparsi in una pandemia globale di grandi proporzioni. A titolo di paragone, si sappia che l'indice di mortalità per la Spagnola del 1918 (dovuta a un virus H1N1) fu di appena del 5%.. Agli inizi di Agosto 2005, si ebbe la conferma che il virus H5N1 era apparso in Russia, precisamente nella regione di Novosibirsk, al confine con il Kazakistan, probabilmente trasportata da uccelli migratori.
Il 28 luglio, l'influenza aviaria uccise altre due persone in Vietnam, elevando il totale a 60. La maggior parte dei casi umani della malattia nell'Asia orientale è stata dovuta al consumo di pollame malato. Non è stata confermata totalmente la diffusione da uomo a uomo.

Nell'Agosto 2005, gli scienziati dissero che avevano testato con successo un vaccino che potesse proteggere contro il virus che si sta diffondendo tra Asia e Russia. Il virus influenzale A(H5N1) virus ha infettato circa 100 persone negli ultimi 18 mesi, uccidendone la metà. Se il virus inizierà a diffondersi con più rapidità tra gli umani, gli esperti temono che questo comporterà una pandemia da molti milioni di morti. Intanto, milioni di uccelli in Asia sono stati abbattuti per arginare la diffusione del virus; I governi e l'Organizzazione Mondiale della Sanità stanno preparando medicine antivirali, e gli scienziati sono all'opera per produrre un vaccino migliore.

Il 3 Agosto l'Organizzazione Mondiale della Sanità rese noto che si stavano seguendo da vicino le notizie provenienti dalla Cina, che parlano di almeno 38 persone morte e più di 200 si sono ammalate a causa di una malattia dei suini, nella provincia di Sichuan. La provincia di Sichuan, dove infezioni da Streptococcus suis sono stati riscontrate, possiede una dei più grandi allevamenti di maiali della Cina. La diffusione ha diverse caratteristiche inusuali, forse causate da contatti con il virus dell'influenza aviaria, e per questo è costantemente monitorata dall'OMS. Le autorità cinesi non danno risconti circa contagi fra esseri umani.

Sempre in Agosto, un nuovo focolaio di influenza aviaria di tipo A (H5N1) fu riscontrato fra Kazakistan e Mongolia, individuando il corso di diffusione del virus. Pochi giorni più tardi, il virus fu riscontrato nella Russia Occidentale, facendo la sua apparizione in Europa.

virus aviaria

( immagine: http://www.ecplanet.com/ )

H7N2

A seguito di una diffusione di H7N2 nel pollame, nel 2002 una persona è stata trovata infetta in Virginia, Stati Uniti.

H7N3

In Nord America, la presenza del ceppo H7N3 fu confermato in diverse pollicoltura nella Colombia Britannica nel Febbraio 2004. Nell'Aprile 2004, 18 fattorie sono state poste in quarantena per impedire la diffusione del virus. Due casi umani di influenza aviaria sono stati riscontrati in quella regione.

H7N7

Nel 2003 in Olanda 89 persone contrassero il virus H7N7 a seguito di un focolaio di influenza nel pollame di alcune fattorie. Si registra una vittima.

H9N2

Questo tipo di virus è stato riscontrato solo in forme non altamente patogene. Tre infezioni negli umani (Cina e Hong Kong) sono state confermate: i tre pazienti sono stati ricoverati.

Prevenzione e trattamento

L'influenza aviaria negli uomini può essere individuata attraverso i medesimi strumenti usati per la normale influenza. Tuttavia, questi test non sempre sono affidabili. Nel Marzo 2005, l'Organizzazione Mondiale della Sanità annunciò che tre pazienti vietnamiti, inizialmente negativi, sono stati poi riscontrati fra i casi di influenza aviaria. Tutti e tre sono stati ricoverati. Al momento, il test più affidabile (microneutralizzazione) richiede l'uso di virus vivi che interagiscano con gli anticorpi nel corpo del paziente; poiché è necessaria la presenza di virus vivi, questi test vengono effettuati solo in strutture isolate appositamente.

Farmaci antivirali sono talvolta efficaci sia per prevenire che per curare la malattia, ma nessun virus è stato realmente sconfitto da cure mediche, nella storia della medicina. I Vaccini, tuttavia, necessitano di quattro mesi per essere prodotti e devono essere specifici per il ceppo di influenza.

In futuro, tuttavia, i farmaci antivirali potrebbero risultare inefficienti: in Cina molti di questi farmaci venivano somministrati ai polli già nei primi anni '90 e il virus potrebbe avere sviluppato una sorta di resistenza a questi tipi di farmaci. Non si conoscono esattamente le cifre di questa resistenza, poiché la Cina sta effettuando una manovra di filtraggio delle notizie, simile a quella che causò il ritardo dell'allarme SARS.

Aumento della virulenza

Nel Luglio 2004 un gruppo di ricercatori guidati da H. Deng del Harbin Veterinary Research Institute, e dal Professor Robert Webster del St Jude Children's Research Hospital, Memphis, Tennessee, riportarono i risultati di esperimenti in cui i topi sono stati esposti al virus. Essi riscontrarono una progressivo aumento della patogenicità nell'arco di tre anni.

In Agosto 2005, l'Organizzazione Mondiale della Sanità pubblicò il seguente notiziario:

Si riassumono i punti della comunicazione:

  1. Il rischio di pandemia è grande.
  2. Il rischio persisterà.
  3. L'evoluzione del virus non può essere predetta.
  4. Il sistema di primo allarme è debole.
  5. L'intervento preventivo (con vaccini) è possibile ma non ancora testato.
  6. La riduzione della morbosità e della mortalità durante una pandemia sarà impedita da inadeguati rifornimenti medici.

Sintomi

Negli esseri umani, è stato trovato che l'influenza aviaria causa sintomi simili ad altri tipi di influenza.:

  • febbre
  • tosse
  • gola irritata
  • dolori muscolari
  • congiuntivite
  • in alcuni casi, può causare problemi respiratori e polmonite, e può essere fatale.

In un caso, un ragazzo affetto da H5N1 si presentò in ospedale con diarrea seguita rapidamente da coma senza sviluppare altri sintomi influenzali.

Minaccia di pandemia e preparazione

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS ) avverte che c'è un rischio sostanziale di influenza pandemica, entro i prossimi anni. Uno dei più probabili virus responsabili di tale pandemia potrebbe essere il virus H5N1, che provoca l'influenza aviaria. L'OMS pubblicò una prima edizione di un Piano di Preparazione contro l'Influenza globale nel 1999, aggiornato poi nell Aprile 2005. Vedi anche  e  che definiscono le responsabilità delle autorità locali e mondiali in caso di pandemia. È la prima volta che una pandemia è stata anticipata e le contromisure sono state prese.

Lo scopo di questi progetti sono, brevemente, i seguenti:

  • Prima di un pandemia, tentare di impedirla e prepararsi ad essa nel caso la prevenzione venga a mancare.

  • Se avviene una pandemia, ritardare la relativa diffusione e permettere che le società funzionino più normalmente possibile.

Strategie per prevenire una pandemia

Se l'influenza aviaria permane fra gli animali solamente con limitati casi di contagio da uomo a uomo, essa non sarà una pandemia, anche se il rischio continuerà a porsi.

Per prevenire che la situazione progredisca in una pandemia, sono state prese le seguenti contromisure:

  • Raccolta e vaccinazione del pollame

  • Viaggi limitati nelle aree dove si è riscontrato il virus

Le strategie a lungo termine proposte per le regioni colpite dall'influenza aviaria in forma endemica nei gallinacei selvatici includono:

  • cambiare le tecniche di allevamento per aumentare l'igiene e ridurre il contatto tra gallinacei domestici e selvatici.

  • mutare le tecniche di allevamento nelle regioni dove gli animali vivono in quartieri chiusi e insani e cambiare le tecniche di mercato del pollo all'aria aperta, dove gli uccelli vengono macellati in condizioni non sane vicino a frutta e vegetali. I combattimenti fra galli giocano un ruolo importante nella diffusione della malattia, ponendo gli esseri umani a contatto con possibili gallinacei infetti

  • cambiare le pratiche per la vendita, passando da polli venduti vivi a polli venduti macellati e preconfezionati.

  • migliorare i costi e l'accessibilità dei vaccini

Strategie per rallentare la pandemia

  • Vaccini. Un vaccino non sarà pronto nei primi momenti della pandemia. Una volta che il virus viene identificato, ci sarà bisogno di diversi mesi prima che il vaccino diventi ampiamente accessibile, poiché deve essere sviluppato, testato e autorizzato. La capacità di produrre i vaccini varia ampiamente da Stato a Stato; in effetti solo 15 Paesi sono elencati come Produttori di vaccini influenzali secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità. Si stima che, al meglio, si potranno produrre 750 milioni di dosi all'anno, laddove occorrono due dosi di vaccino per l'immunizzazione. La distribuzione sarà probabilmente problematica. Alcuni stati, comunque, hanno ben sviluppato piani per la produzione di grandi quantità di vaccino. Per esempio, le autorità canadesi dicono che potranno produrre circa 32 milioni di dosi di vaccino a quadrimestre, abbastanza vaccino per ogni persona in Canada.  Anche gli Stati Uniti hanno fatto passi in avanti per produrre vaccini, che potrebbe essere pronto per la produzione di massa nel 2005.

L’attività di sorveglianza sull’influenza aviaria in Italia è coordinata dal Dipartimento della Prevenzione e della Comunicazione – Direzione Generale Sanità Veterinaria e degli Alimenti del Ministero della Salute, che si avvale del supporto del Centro di referenza Nazionale per l’influenza aviaria presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. Su tutto il territorio nazionale è in atto un sistema di sorveglianza che interessa le varie fasi produttive della filiera avicola (allevamento-macello). Tale sistema è in grado di identificare in tempi brevi nuove introduzioni di virus influenzali. Negli allevamenti avicoli, presenti sul territorio delle Regioni Veneto e Lombardia, colpito dalla recente epidemia da virus H7N3 a bassa patogenicità, vengono effettuati i controlli sierologici e virologici previsti dal Piano di Vaccinazione d’Emergenza (PVE) predisposto dal Centro Nazionale di Referenza e approvato nel mese di dicembre 2002 dalla Comunità europea.

  • Medicinali antivirali. Diversi nuovi medicinali sono stati sviluppati negli ultimi anni. Si sta lavorando alla preparazione di tali medicinali ma il lavoro è complicato a causa della mutazione del virus, che può diventare in alcuni casi resistente alle medicine e rendere tali medicinali meno efficaci.

  • Aiuti Non-farmaceutici:

    • "Distanza sociale". Viaggiando meno, lavorando da casa e chiudendo le scuole ci sono minori opportunità di diffusione del virus.

    • Precauzioni Respiratorie. Mettendo una mano davanti alla bocca tossendo o starnutendo si può limitare il diffondersi del virus. Tuttavia, non è efficace al 100% poiché il virus rimane sulle mani e potrebbe diffondersi attraverso altri mezzi, come le maniglie della porta e altro. Pertanto sarebbe preferibile tossire o starnutire su un braccio.

    • Maschere chirurgiche. Nessuna maschera può evitare il diffondersi del virus, ma la NIOSH N95 standard raccomandata dall'OMS dà una buona protezione. Altre maschere possono aiutare, ma risultare meno efficaci. La maschera può essere usata per ricordare al portatore di non portare le mani in faccia. Questo può ridurre l'infezione dopo il contatto con superfici toccate da soggetti infetti in luoghi affollati dove la gente, dopo aver tossito o starnutito, non si è lavata la mani.

    • Igiene. Lavarsi frequentemente le mani, specialmente quando c'è stato contatto con altra gente o superfici potenzialmente contaminate può essere d'aiuto.

L'O M S ha sviluppato un piano di preparazione contro l'influenza globale, che definisce le fasi di una pandemia, sottolinea il ruolo dell'OMS e fa raccomandazioni per i governi nazionali riguardo al prima e al durante l'epidemia.

Ad Agosto 2005, molti Paesi ad influenza epidemica sono alla Fase 3. Le fasi possono essere così definite:

Periodo Interpandemico

Fase 1: Nessun sottotipo di virus è stato riscontrato negli esseri umani. Un virus che ha causato influenza in un uomo può essere presente negli animali. Se presente negli animali, il rischio di contagio per l'uomo è considerato basso.

Fase 2: Nessun sottotipo di virus è stato riscontrato negli esseri umani. Tuttavia, un sottotipo di virus presente negli animali potrebbe essere potenzialmente pericoloso per l'uomo.

Periodo di allerta pandemica

Fase 3: Infezioni di esseri umani con un nuovo sottotipo di virus, ma nessuna diffusione fra uomo e uomo, o al massimo soltanto rare istanze causate da stretto contatto.

Fase 4: Limitata trasmissione uomo-a-uomo ma la diffusione è altamente localizzata, il che suggerisce che il virus non è ancora adattato agli esseri umani.

Fase 5: Trasmissione da uomo a uomo ancora localizzata ma più semplice, il che suggerisce che il virus si sta adattando all'uomo, ma potrebbe non essere ancora pienamente trasmissibile (rischio sostanziale di pandemia).

Periodo Pandemico

Fase 6: Pandemia: trasmissione aumentata e continua fra la popolazione.

Bibliografia

  • Kuiken T et al (2004), Avian H5N1 Influenza in Cats, Science 2004 306: 241

 

fonte: web www.wikipedia.org

 

 

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